"Prima di conoscere Filippo, ero divorato dall'ansia e dalla paura di sbagliare e così molte volte capitava che nei punti importanti al posto di continuare a giocare il mio tennis, vedevo improvvisamente tutto bianco e cercavo di chiudere frettolosamente il punto prendendo rischi eccessivi, che poi si trasformavano in gratuiti.
Questo atteggiamento aveva ripercussioni molto negative sulla fiducia nei miei mezzi e sulla mia autostima. Dopo aver parlato con Filippo, io e Diego Nargiso, il mio allenatore, abbiamo capito cosa dovevamo mettere in ordine, abbiamo lavorato sulla mia identità di gioco e con Mental Tennis sono realmente riuscito a cambiare totalmente il mio approccio alla competizione, oggi mi diverto e mi sento più libero."